XII
MORTE E GLORIFICAZIONE

Il giorno di tutti i santi del 1637, fra Umile volle partecipare a tutte le celebrazioni che si svolgevano in chiesa in occasione di quella festa. Egli sentì, cioè, di avere la forza sufficiente per scendere dal letto e per ascoltare la Messa: questo fu il suo ultimo sforzo. Appena rientrato in cella, però, le sue condizioni peggiorarono molto e la crisi durò per tutto il mese di novembre. Il 26, ricevette il Sacramento dell'olio degli infermi e, tenendo in mano un crocifisso, entrò in agonia fin quando, alle 9,20, morì.

I suoi funerali videro la partecipazione entusiasta di una gran folla che già lo acclamava santo e che cercava di strappare una reliquia, e la presenza devota di tutti i frati del convento di Bisignano e di molti conventi vicini, del Vescovo della Diocesi nonché delle autorità civili.

Il corpo di fra Umile, modesto fin dentro la tomba, venne sepolto nella fossa comune dei frati dove, comunque, molta gente si recava in pellegrinaggio, chiedeva la sua intercessione e otteneva molti miracoli. Due di essi vennero scelti per il processo di beatificazione: approvati dal papa Pio IX, durante il pontificato di Leone XIII essi permisero di incalzarlo agli altari con il titolo di Beato.

 

xiifunerali

 

Così Egli venne venerato dalla chiesa locale, dal 1882 fino al 2002 quando, con l'approvazione del successivo miracolo e su decreto di Giovanni Paolo II, il 19 Maggio, la vita di fra Umile venne proclamata santa e indicata come esempio a tutta la cristianità.




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