Riaperto il Museo del Santuario
Il 25 novembre scorso, in occasione
della Festa Liturgica di Sant’Umile, dopo alcuni mesi di
lavoro portati avanti dai collaboratori Luigi Pastore,
Carmelo Pisarro e Giampiero Esposito, fedeli di Sant’Umile e
collaboratori della fraternità, sotto la guida del Guardiano,
Padre Antonio Martella, è stato riaperto il Museo del
Convento. L’apertura ufficiale è stata celebrata alla presenza del
Molto Reverendo Padre Provinciale, Fra Fabio Occhiuto, del
Padre Visitatore, Frate Francesco De Lazzari, e di tutti i
Frati della Provincia convenuti in occasione della Festa
Liturgica di Sant’Umile del 26 novembre.
Ogni Museo ha come scopo, dettato anche da precise
disposizioni ecclesiastiche, quello di conservare
materialmente, tutelare giuridicamente, valorizzare
pastoralmente l’importante patrimonio storico-artistico
appartenuto al passato. In tal senso anche un museo
ecclesiastico è intimamente legato al vissuto ecclesiale, e
documenta visibilmente il percorso fatto lungo i secoli
dalla Chiesa nel culto, nella catechesi, nella cultura e
nella carità. Rendere fruibile questo importante patrimonio
significa permettere di relazionare il passato con il
momento storico che stiamo vivendo.
Il Museo di Sant’Umile, risistemato nei locali posti al
primo piano del complesso monastico, di fronte alla Cella di
Sant’Umile, ritorna disponibile per la visita dei fedeli e
dei cultori dell’arte sacra, con un nuovo allestimento che
renderà ancora più piacevole e fruibile la visita dei
pellegrini. Tra gli oggetti sacri più preziosi, che rivestono anche un
particolare valore affettivo per la comunità cristiana
cittadina, le reliquie dell’amato Sant’Umile. Nella parte antistante la Cella di Sant’Umile è stata
adeguatamente sistemata la statua monumentale del Crocifisso
di Frate Umile da Petralia, che ritorna al culto cittadino
dopo il periodo forzato di custodia presso il Convento di
Sant’Antonio di Terranova da Sibari.
Il Museo ospita, ancora, reliquiari di Santi, di particolare
valore, le antiche statue della Madonna Addolorata, che
trovava posto nella nicchia posta al lato dell’Altare
Maggiore del Santuario, la Statua di Gesù Risorto, San
Pietro d’Alcantara ed il Bambinello di Gerusalemme.
Una zona del Museo è, poi, riservata
ad antichi ostensori, calici, pissidi, candelabri, paramenti
sacri, ombrelli per le processioni eucaristiche, pietre
sacre e lapidi. Di particolare sontuosità è l’antico e imponente leggio che
è stato sistemato, proprio per le grandi dimensioni, nel
corridoio antistante il museo, lungo il quale sono
posizionati, sulle pareti, i numerosi quadretti artistici
che raffigurano i momenti salienti della vita di Sant’Umile.
Per finire, sono stati esposti antichi oggetti di vita e di
lavoro quotidiana dei Frati e del Convento.
Gli oggetti esposti ritornano dopo essere stati custoditi
durante la chiusura del complesso monastico, presso il
Convento di Terranova da Sibari, presso la Curia Provinciale,
ed alcuni dislocati in vari Conventi della Provincia di
Calabria.
La riapertura del Museo rappresenta un ulteriore passo
verso il graduale processo di rinascita del complesso
monastico. A
breve inizieranno gli interventi per la sistemazione
delle pendici della Collina Riforma, a seguito dei quali
saranno avviati i lavori di restauro del Santuario,
ultimo passo per la definitiva riapertura.
FOTO MUSEO