Sant'Umile

Sant’Umile il “poverello di Bisignano”

 

          Le pagine più belle della storia sono state scritte in ogni tempo dai Santi del Signore, da donne e uomini veri che la Chiesa ama spesso definire: amici di Dio, profeti del Vangelo, memoria della fedeltà al Signore, segni luminosi e leggibili della Sua presenza salvifica nel mondo. Il seme della luce di San Francesco d’Assisi e di Santa Chiara è stato posto assai presto nella Valle del fiume Crati, là dove questo fiume si sposa con il mare Jonio, nella terra che un tempo fu teatro degli ozi e dei vizi degli abitanti della colonia magnogreca di Sibari.

Sant'Umile da Bisignano, francescano dell'Ordine dei Frati Minori, al secolo Lucantonio Pirozzo, nacque a Bisignano il 26 agosto 1582  da Giovanni Pirozzo e Ginevra Giardino, anime semplici e laboriose appartenenti al secondo dei ceti sociali di Bisignano.

Sant'Umile è "un Santo, un mistico cristiano, un uomo figlio del suo tempo" - come scrive Don Luigi Falcone in una delle sue pubblicazioni sul nostro amato concittadino.

Per capire globalmente questo uomo santo, continua il Falcone, occorre conoscerlo  incarnato, visibile e tangibile, come lo hanno avvicinato i contemporanei: l'uomo Lucantonio, e non solamente il Santo, perchè l'aspetto umano costituisce parte essenziale della sua immagine.

 

 Narrare, anche se in modo succinto, la storia umana e spirituale di Sant’Umile, risulta un’impresa molto impegnativa.

     Subito appena morto, all’ età di 55 anni, i confratelli si sono adoperati a trasmettere per scritto la vita del Santo con una ricchezza di dati molto precisi, dalla data di nascita il 26 agosto 1582, alla sua morte avvenuta il 26 novembre 1637.

     Padre Giacomo da Bisignano, contemporaneo e primo biografo di frate Umile, per incarico dei superiori, iniziò a scrivere la vita del Santo utilizzando notizie e testimonianze fornite da parte dei contemporanei, confratelli, parenti e fedeli, raccogliendole e, successivamente, pubblicandole nel volume “Vita, Morte e Miracoli del devotissimo et umilissimo servo di Dio e di Maria Vergine, Frate Umile da Bisignano”.

      Negli anni a seguire, altri biografi si sono impegnati a scrivere la vita del Santo cogliendone gli aspetti più virtuosi dai quali si evince la bellezza e l’attualità del messaggio umano e spirituale.

     Papa San Giovanni Paolo II, così concludeva il suo messaggio nel giorno della canonizzazione di S. Umile avvenuta a Roma il 19 maggio del 2002 in Piazza San Pietro: “Della pace di Cristo, principio ispiratore anche della pace sociale, si è fatto costante portatore Umile da Bisignano, degno figlio della nobile terra di Calabria…  Nella nostra società, nella quale troppo spesso sembrano disperse le tracce di Dio, fra Umile rappresenta un lieto e incoraggiante invito alla mitezza, alla benignità, alla semplicità e ad un sano distacco dai beni  effimeri del mondo”.

 

Le pagine che seguono descrivono, in linea generale, le tappe fondamentali della sua mirabile esistenza.

 

Tratto dalla pubblicazione
Itinerari e luoghi di Sant'Umile da Bisignano

 







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